Di antichissima origine umbra, fu poi colonia latina e municipio romano, Spoleto ebbe vita fiorente arricchendosi di grandiosi monumenti ed alla fine del VI sec. Divenne sede di uno dei più importanti Ducati longobardi.
Costituitasi in libero comune, la città, che secoli addietro aveva eroicamente respinto Annibale fu nel 1155 distrutta dal Barbarossa, ma il tragico avvenimento interruppe solo per poco lo sviluppo di Spoleto che ai monumenti superstiti ne aggiunse ancora altri e magnifici fino all’età moderna
Entro e fuori la cerchia delle mura (ne avanzano ancora resti cospicui, sia di quelle umbre di tipo poligonale, sia di quelle romane e medievali), i monumenti medievali e moderni si sovrappongono e si fondono con quelli romani: dal Duomo, sorto nel 1067 su una chiesa del IX sec. e su un più antico edificio classico, al S. Salvatore, eretto alla fine del IV sec. con materiali appartenuti ad un vicino edificio romano; da S.Eufemia costruita nel XII sec. nell’area di una “insula”, di cui restano mura e mosaici, alla cripta di S. Isacco presso S.Ansano, ricavata entro un tempio del Foro, presso l’Arco di Druso (tutt’ora conservato); dalla chiesa e monastero di S.Agata, sorti sul teatro romano, alla mirabile chiesa di S.Pietro, eretta là dove esistette una necropoli pagana e poi cristiana.
La fortezza di Totila sorse sull’anfiteatro e lo stesso Ponte delle Torri prese il posto di precedenti costruzioni romane; dove oggi è la Rocca Albornoziana, era anticamente l’Acropoli.
Questi monumenti ed altri palazzi, chiese, torri può ammirare oggi a Spoleto il visitatore curioso dell’antico e amante dell’arte: chi volesse poi cercare vie e piazze caratteristiche e soffermarsi a studiarne i particolari architettonici, non avrà che da percorrere le strade della città alta, fiancheggiate da case con scale esterne e balconi, da botteghe medievali, salendo fino al Duomo, ove troverà una delle più belle piazze d’Italia, in cui spazio e architettura si fondono in una completa unità estetica.
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